Finanziamento a fondo perduto per incentivare l’imprenditoria femminile
di Redazione
07/10/2015
Nonostante negli ultimi decenni si è fatto molto per consentire alle donne una parità che non fosse solamente giuridica, sancita cioè esclusivamente dalla Costituzione e dal Codice Civile, ma anche fattiva, con le stesse possibilità di accesso a tutte le opportunità concesse all’uomo, in realtà la strada è ancora lunga e profonde permangono le difficoltà per le donne, soprattutto quando vogliono accedere a degli ambiti che per secoli sono stati appannaggio esclusivo dell’universo maschile.
Un esempio felice è rappresentato dall’imprenditoria femminile, che negli ultimi anni sta diventando una realtà stabile e produttiva, nel panorama italiano, soprattutto grazie agli incentivi e le agevolazioni che il Governo ha provveduto a introdurre con norme pensate ad hoc.
L’introduzione della Legge 215 del 1992 ha stabilito importati norme per l’imprenditoria femminile: il dicastero delle Attività Produttive assicura in questo modo fondi riservati proprio a questo specifico settore.
La legge si rivolge nello specifico a:
- società cooperative o di persone costituite per almeno il 60% da donne;
- società di capitali le cui quote di partecipazione siano, per almeno 2/3, in possesso di donne;
- imprese individuali gestite da donne;
- imprese, consorzi, associazioni, enti di formazione e ordini professionali promotori di corsi di formazione imprenditoriale, servizi di consulenza e assistenza, la cui quote siano possedute per almeno il 70% da donne.
- quelle in conto capitale, ovvero il contributo a fondo perduto, utili per avviare attività imprenditoriali, acquistare imprese già esistenti, rilevare aree aziendali con affitti per un minimo di 5 anni, realizzare progetti d’impresa innovativi o acquisire servizi reali;
- quelle destinate all’acquisto di servizi reali per l’incremento della produttività e per lo sviluppo organizzativo delle fasi di produzione-gestione-commercializzazione di nuovi business.
- domanda di richiesta agevolazioni;
- programma di investimento dell’attività imprenditoriale;
- preventivo spesa;
- certificazione di iscrizione presso il registro delle imprese;
- certificazione della proprietà dell’immobile nel caso l’attività sia già avviata.
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