Ci sono fondi per giovani imprenditori e quali sono? Qualche informazione sulle opportunità e sui bandi ai quali è possibile partecipare.
Il problema dell’imprenditoria in Italia viene da lontano, nel senso che, fatta eccezione per la piccola e piccolissima impresa, in fin dei conti non siamo mai stati un Paese di imprenditori.
In generale possiamo dire che la piccola imprenditoria e quella familiare hanno funzionato decentemente da decenni, e probabilmente sono state l’asse trainante, uno dei motori economici italiani. Tuttavia, purtroppo, specialmente in alcune Regioni, siamo stati avvezzi a considerare l’imprenditoria come esistente solo a condizione che potesse essere assistita, e non sempre in maniera sana.
Stiamo parlando dell’assistenzialismo, ovviamente, una delle vere piaghe del nostro Paese. Miliardi e miliardi bruciati, gettati via nel nulla nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore, come sovente è accaduto, invece i fondi pubblici hanno preso strade tutt’altro che buone, viaggiando verso i lidi del malaffare e delle vere e proprie truffe. Non solo, in moltissimi casi le Regioni non sono state nemmeno in grado di spendere i fondi messi a disposizione dalla Comunità europea.
E francamente, fra malaffare e incapacità, non sappiamo davvero quale sia la cosa peggiore. Tutto è ulteriormente precipitato con la crisi economica di una decina di anni fa, crisi che dura tutt’ora, anche se sembra che progressivamente vada facendo sentire meno i propri effetti. Ma il problema ora è: c’è la possibilità di creare e ricreare un’imprenditoria sana, fatta di idee e buona volontà, di progetti validi, di buone intenzioni seguite dai fatti?
Certo che c’è, perché, come noto, le idee dalle nostre parti non mancano mai; ci fermiamo solo quando dobbiamo realizzarle. E allora cerchiamo di dare una spinta alla fase della realizzazione della creazione della start up vera e propria; il momento nel quale all’idea e al progetto deve seguire la giusta dotazione di risorse che consentono di dare sostanza alle idee stesse.
Così, negli ultimi tempi c’è la seria possibilità per i giovani, e non solo, di accedere a interessanti finanziamenti messi a disposizione dalla Comunità Europea, molti dei quali passano proprio attraverso le Regioni, che sono il vero e proprio Bancomat dello Stato. Ma è evidente che i finanziamenti e le agevolazioni non possono più essere dati a pioggia, come una volta.
Anche perché i controlli dello Stato e della stessa Comunità Europea sono più stringenti. Allora bisogna passare per bandi e per procedure concorsuali, attivati nella maggior parte dei casi dagli enti regionali stessi. Per i giovani, partecipare a questi bandi non è difficile. Parliamo di bandi per la microimprenditoria che contengono agevolazioni soprattutto per i giovani.
Si tratta di finanziamenti a fondo perduto e/o prestiti particolarmente agevolati che passano attraverso le banche convenzionate con le Regioni stesse. Di questi bandi ne troviamo tantissimi in rete, e soprattutto, naturalmente, sui siti istituzionali delle Regioni. Quando i bandi vengono pubblicati, se ne può avere immediata conoscenza o consultando questi siti istituzionali, o iscrivendosi ad apposite news letter che avvisano dell’esistenza degli stessi.
Potremo così accedere alle condizioni di partecipazione e di ammissibilità, nonché alle modalità di valutazione dei progetti che vengono presentati. Quindi, il consiglio che si rivolge a chi si chiede se ci sono fondi per giovani imprenditori, è di armarsi di buona volontà e anzitutto andare a controllare presso il sito istituzionale della propria Regione di appartenenza, o quella presso la quale si intende avviare l’attività imprenditoriale.
Dalla Valle D’Aosta, all’Umbria, al Lazio, alla Sicilia, insomma in tutte le Regioni troveremo le notizie utili che ci servono per partecipare a questi bandi. Si fa praticamente tutto online: vengono indicate le date di partecipazione, le scadenze, le modalità di partecipazione, i fondi messi a disposizione e le forme societarie tramite le quali è ammessa la partecipazione medesima; ma in alcuni casi sono ammesse anche le persone singole, ovviamente anche i giovani, dotati di partita Iva.